venerdì 6 agosto 2010

Bad Boy


dedicato a Willy DeVille:

sigla: Harlem Nocturne
Cadillac Moon
Spanish Stroll
Cadillac Walk
Can’t Do Without It
Steady Driving Man
Soul Twist
Bad Boy
Savoir Faire
Lipstick Traces
One Good Reason
Maybe Tomorrow
Love Me Like You Did Before
Demasiado Corazon
Around The Corner
Are You Lonely Tonight
Easy Street
Could You Would You
Angel Eyes
Hello My Lover
Key To My Heart
Beating Like A Tom Tom
Hey Joe
I Call Your Name
Daddy Rolling Stone
Stand By Me (live)
Dust My Broom (live)
I’m In The Mood
Every Dog Has His Day (live)
Iko Iko
No Such Pain As Love
Still (I Love You Still)
Lay Me Down Easy
One Love One Lifetime
Don’t Want You Hanging Around
Steady Driving Man (live)
Who’s Gonna Shoe Your Little Pretty Foot (live)
Chieva
Crow Jane Alley (For Jack)
So So Real
Heaven Stood Still

Bye bye Willy, rest in peace... Blue

mercoledì 26 maggio 2010

Streetlights di Max Larocca


"STREETLIGHTS"
Radio Show
tutto quanto fa rock, folk, canzone d'autore
un programma di Max Larocca
ogni mercoledì alle 16 su RADIOGAS
www.radiogas.it


PLAYLIST del 26 Maggio 2010

SAM COOKE - Meet me at Mary's place
RONNIE SPECTOR & THE E STREET BAND - Say goodbye to Hollywood
FRED NEIL - Ba de da
MINK DE VILLE - In the heart of the city
NIKKI SUDDEN & PHIL SHOENFELT - Cloak of virtue
JACOBITES - Kings and queens
JESSE MALIN - The archer
GASLIGHT ANTHEM - Queen of the lower chelsea
EILEEN ROSE - Simple touch of the hand
WALLFLOWERS - One headlight
JONO MANSON - One horse town
WILL T. MASSEY - It's midnight all day long
ROD PICOTT - When your bird won't fly
JOHN PRINE - Picture show
JOHN DOE - I dreamed i saw St. Augustine
LELE COMPLICI - Il cielo di Grona
GRAZIANO ROMANI - None but the brave
BILL CHINNOCK - Livin' in the promised land
CHARLIE RICH - Behind closed doors
RAY CHARLES - Lonely avenue
LEONARD COHEN - Bird on a wire
TAJ MAHAL - Blues with a feeling
DANA FUCHS - Lonely for a lifetime

sabato 1 maggio 2010

This is Radio Clash


Interrupting all programmes...

this is radio clash from pirate satellite
orbiting your living room,
cashing in the bill of rights
cuban army surplus or refusing all third lights
this is radio clash on pirate satellite

this sound does not subscribe to the international plan
in the psycho shadow of the white right hand
then that see ghettology as an urban vietnam
giving deadly exhibitions of murder by napalm

this is radio clash tearing up the seven veils
this is radio clash please save us, not the whales
this is radio clash underneath a mushroom cloud
this is radio clash you don't need that funeral

forces have been looting my humanity
curfews have been curbing the end of liberty

hands of law have sorted through my identity
but now this sound is brave
and wants to be free - anyway to be free

this is radio clash on pirate satellite
this is not free europe
not an armed force network
this is radio clash using audio ammunition
this is radio clash can we get that world to listen?
this is radio clash using aural ammunition
this is radio clash can we get that world to listen?
this is radio clash on pirate satellite

(This is Radio Clash)

domenica 25 aprile 2010

Radio Radio


I was tuning in the shine on the light night dial
Doing anything my radio advised
With every one of those late night stations
Playing songs bringing tears to my eyes
I was seriously thinking about hiding the receiver
When the switch broke 'cause it's old
They're saying things that I can hardly believe
They really think we're getting out of control

venerdì 16 aprile 2010

zambo's hour


it hurts me too (elmore james)
plundered my soul (rolling stones)
flowers at the gates (daniele tenca)
we used to think the freeway like a river (richmond fountaine)
ambulance blues (neil young)
houston (deadstring brothers)
after the scene dies (drive by truckers)
pray for rain (israel nash gripka)
coconut grove (paul weller)
bayou tortue (james mc murtry)
the devia and maggie chascarillo (lucero)
ain't no grave (johnny cash)

buon ascolto e buon divertimento
good night friends
zambo

mercoledì 14 aprile 2010

Capital Radio (one - two)


yes, it's time for the dr. goebbels show!

there's a tower in the heart of london

with a radio station right at the top

they don't make the city beat

they're making all the action stop

a long time ago there were pirates

beaming waves from the sea

but now all the stations are silenced

'cos they ain't got a government license

wanna tell your problems

phone in from your bedsit room

having trouble with your partner

let us all in on the news

if you wanna hear a record

get the word from aiden day

he picks all the hits to play

to keep you in your place all day

capital radio

in tune with nothing

don't touch that dial

(The Clash)

sabato 10 aprile 2010

Radio Varese


Radio Varese fu un’esperienza per molti di noi fondamentale, capace di mettere in contatto esperienze umane sparse sul territorio che avevano bisogno di un’occasione per incontrarsi e conoscersi. Almeno per quanto riguarda la prima versione della Radio, quella nata nel 1976 e conclusasi con la polemica e politica dimissione di alcuni di noi circa un anno dopo, fu un esperienza positivamente devastante che lasciò un segno indelebile nelle nostre vite.
Dispersi in quella parte degli anni ’70 a cavallo tra utopie e movimento, si cercava di riporre la nostra creatività e la nostra voglia di vivere al di fuori di gruppuscoli, partiti e slogan e così qualche nome da giungla come Tambo, Zambo, Dundo, Bongo si trovarono a fianco ad un inatteso concentrato della sinistra rivoluzionaria varesina, l’anarchico Roberto, lo stalinista Nedo e il gramsciano Chico. Più che per le idee politiche, il gruppo si solidificò per la militanza nella Radio e per l’amore verso i linguaggi musicali americani, Woody Guthrie e il folk, il blues, il jazz e soprattutto il rock. Non sembrava vero ai nostri di potere “praticare” tranquillamente i propri gusti e miti lontano dalla fastidiosa spocchia dei “professorini” della politica, forgiati in quel grigissimo Marx-Lenin-Mao Tze Tung pensiero che faceva di un disco dei Grateful Dead un pericoloso nemico dei proletari del mondo. I “gerarchi” della sinistra rivoluzionaria organizzata non vedevano di buon occhio questi renegades, li consideravano alla stregua dei freakkettoni. Troppo anarchici, troppo indisciplinati, troppo snob con quei loro dischi strani di importazione che arrivavano dal cuore dell’imperialismo americano.

mercoledì 7 aprile 2010

Radio Girl


Non so che aspetto abbia
non l’ho mai vista in viso
ma l'ascolto sulla mia radio
dall’una alle quattro ogni mattina;
suona tutti i miei dischi preferiti
mi da le ultime notizie
le parlo dal letto ogni notte
e fa svanire i miei blues con il suo rock
perché è la mia ragazza, la mia ragazza della radio

(Radio Girl - Marshall Crenshaw)

sabato 3 aprile 2010

Wake Up, London!


ore 7 a.m.: Wake Up, London!

sigla: Wake Up And Make Love With Me > Ian Dury

Let's Stick Together > Bryan Ferry
Pretty Flamingo > Rod Stewart
Get Out And Stay Out > The Who
Rosalyn > Here Comes The Night > David Bowie
Ain't Too Proud To Beg > Rolling Stones
All American Alien Boys > Ian Hunter
Brand New Cadillac > Clash
Roxette > Dr. Feelgood
No Woman No Cry > Graham Parker
You Can't Get What You Want (live) > Joe Jackson
Radio Radio > Elvis Costello
I Knew The Bride > Dave Edmunds
I Live On The Battlefield > Nick Lowe
When I Write The Book > Rockpile
Superman > Kinks
Inbetweenies > Ian Dury

sigla di chiusura: (I Can’t Get No) Satisfaction > Rolling Stones

martedì 30 marzo 2010

La Radio


Amo la radio perchè arriva dalla gente
entra nelle case
e ci parla direttamente
e se una radio è libera
ma libera veramente
mi piace ancor di più
perché libera la mente.

Con la radio si può scrivere
leggere o cucinare.
Non c'è da stare immobili
seduti lì a guardare.
E forse è proprio questo
che me la fa preferire:
è che con la radio non si smette di pensare.

(Eugenio Finardi - da La Radio, 1976)

lunedì 29 marzo 2010

Radio Libera


Fino al 1976 in Italia non esistevano emittenti radio in alternativa alla RAI. Per una volta tanto non era una singolarità nostra: il recente film I Love Radio Rock racconta proprio la storia di Radio Caroline, una emittente “pirata” che per trasmettere sul suolo britannico (la patria del liberalismo) doveva farlo da una nave fuori dalle acque territoriali.
Quando le stazioni radio furono liberate dalla Corte Costituzionale nacquero come funghi migliaia di emittenti in ogni città e in ogni paese, con ai microfoni ogni sorta di entusiasti disk jockey, come è raccontato in un altro film, Radio Freccia. Le radio allora non si chiamavano ancora "private" ma Radio Libere e questo sottolinea bene la portata di quella che fu vissuta come una vera rivoluzione specialmente dagli amanti della musica rock (che poi allora erano tutti quanti i giovani). Eugenio Finardi, quando era qualcuno dedicò una bella canzone alle radio libere… “amo la radio perché arriva dalla gente, entra nelle case e ci parla direttamente, se una radio è libera, ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente…”

Posso dire: io c’ero. Nel 1976 avevo 18 anni, già una certa collezione di dischi d’importazione e diversi viaggi in Inghilterra alle spalle: un curriculum perfetto per condurre un programma ad una radio libera. Ricordo uno studio splendido (l’unico bello studio che avrei visto in una stazione radio) nell’attico di un hotel ai bordi della città. Mettevo i dischi e parlavo al microfono guardando dalla finestra le auto correre sulla strada. L’impressione era di parlare proprio alle persone su quelle auto. Usai diverse sigle musicali, le ricordo tutte: Hallogallo dei Neu! (per un programma che chiamavo infatti Hallogallo), Dizzy Lizzy dei Can, Expresso dei Gong, più tardi In Shades di Tom Waits e Green Onions dei Booker T & MGs.
Poi le radio divennero “private” e la cosa smise di essere bella e divertente.
Vivendo alla periferia dell’impero non ebbi mai l’opportunità di condurre un programma radio vero e serio, tipo Rai Stereonotte, ma presi l’abitudine di preparare cassette a tema agli amici come si trattasse di una trasmissione radio che chiamavo Classic Radio One, con sigle come Birdland o Grateful Dawg.

Magari per gioco in qualche post futuro di questo blog mi inventerò qualche scaletta per una trasmissione notturna: “Ore 21:30, buonasera a tutti, qui è Blue Bottazzi ai microfoni di Classic Radio One, per una serata di sana e solida musica rock…”

da Blue Bottazzi BEAT, gennaio 2010